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Genova XIII-XIV sec.

Genova durante la prima metà del XIII si concentra nelle guerre contro Pisa.
Nella seconda metà del secolo, dopo aver sconfitto Pisa si allea con Venezia , ma deve affrontare gravi problemi interni. Viene eletto a capitano del popolo Guglielmo Boccanegra nel 1256 davanti alla Chiesa di San Siro. Era un uomo ricco, che si era distinto in diverse imprese contro i Mori. Durante il suo comando fu costruito nel 1260 il Palazzo San Giorgio, sede del potere comunale ( in seguito utilizzato come palazzo della Dogana e infine nel 1407 come sede del Banco delle Compere di San Giorgio). Il potere del Boccanegra divenne sempre più grande quindi i nobili e parte del popolo iniziarono a organizzare diverse congiure per cacciarlo. Nel 1262 fu costretto a chiedere protezione presso Pietro Doria e quindi a scappare in esilio.

Si decise di richiamare al potere un podestà esterno.
Seguì un periodo di lotte interne tra guelfi e ghibellini, rispettivamente appoggiati dal Papa e dall'Imperatore.
I guelfi erano guidati dalle famiglie dei Fieschi e dei Grimaldi, mentre i ghibellini, avevano a capo le famiglie degli Spinola e dei Doria. Infine nel 1270 Oberto Spinola e Oberto Doria furono acclamati, a furor di popolo, capitani. Per circa quindici anni ci fu un periodo di pace, durante il quale Genova potè dedicarsi alla politica estera, conducendo tre guerre: la prima contro Carlo d' Angiò, che aveva tentato, alleandosi con Pisa, di attaccare Genova; la seconda contro Pisa, che sarà vinta nella battaglia della Meloria nel 1284; la terza contro Venezia che fu sconfitta a Curzola nel 1298. Alla Meloria la flotta genovese guidata dal capitano del popolo Oberto Doria ottenne una vittoria schiacciante: fece ritorno a Genova con 9.000 prigionieri e 29 galere pisane. I prigionieri furono sistemati in una zona che porta ancora oggi il nome di Campo Pisano ( fra questi era presente il poeta Rustichello da Pisa). A Curzola, sulle coste del mar Adriatico della Dalmazia le flotte veneziane e quelle genovesi al comando di Lamba Doria si scontrarono per il dominio dei traffici commercili sui mari dell'Impero Bizantino e del Mar Nero. Durante la battaglia fu fatto prigioniero anche Marco Polo, il quale durante la prigionia a Genova dettò a Rustichello da Pisa, suo compagno di cella, il racconto dei suoi viaggi. Genova aveva ormai il potere su tutto il Mar Mediterraneo e per quasi una cinquantina d'anni godette di un periodo di prosperità.

Nella prima metà del Trecento la città fu nuovamente teatro di lotte tra le famiglie guelfe e ghibelline e si arrivò nel 1339 alla nomina di Simone Boccanegra come duca (doge).
Ma le lotte interne alla città non finiscono, le famiglie si riuniscono tra loro in uno stesso rione, si danno leggi proprie, insegne proprie, sgravi fiscali riunendosi negli "Alberghi" dei Doria, degli Spinola, dei Grimaldi, dei Fieschi, degli Adorno e dei Fregoso.
Il potere nella città è sempre più legato ad interessi particolari e personali rispetto a quello pubblico che si indebolisce. Dal 1354 la città è dominata da persone straniere: Carlo VI di Francia, Il Marchese di Monferrato, Filippo Maria Visconti, Carlo VII di Francia, Francesco Sforza, Ludovico il Moro e Luigi XII di Francia.
Si susseguono alla guida della città diversi dogi che non riescono a contrastare le numerose guerre interne, anche i territori delle colonie cercano di staccarsi da Genova.

Architettura dell'epoca
Palazzo San Giorgio fu costruito nella prima metà del 1200 per volere del Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra e doveva diventare il Palazzo Comunale. L'architetto che seguì il lavoro fu Frate Oliviero, il cui nome è ancora presente sulla lapide nel loggiato a nord del palazzo. Il nome del palazzo deriva dalla Casa di San Giorgio, il centro finanziario che amministrava i soldi pubblici e riscuoteva le tasse.
La Chiesa di Sant'Agostino edificata dall'Ordine degli Agostiniani nel 1260 è un prezioso e raro esempio di chiesa gotica dell'epoca con una facciata a fasce bianconere. Il chiostro adiacente alla Chiesa è di secoli successivi. Nel campanile sono presenti bifore e quadrifore.
Intorno al 1250-1255 in una specie di gara tra i diversi ordini monastici dell'epoca si costruisce il maestoso Convento di S. Francesco a Montalbano (ora Maddalena) in stile gotico.
Fondata una prima volta nel 1125 da Martino Doria la Chiesa di San Matteo , fu ricostruita nel 1278 e restaurata nel 1538 sotto la guida di Andrea Doria. Dell'originale chiesa del '200 rimane solo la facciata in pietra nera e marmo bianco , dove una scritta esalta le imprese della famiglia Doria. Scolpiti sulla facciata troviamo gli stemmi di Genova e dei Doria con l'aquila.
Murato sotto ad una finestra c'è un sarcofago antico con scene di caccia: torfeo preso ai Veneziani durante la vittoria a Curzola (1298) da Lamda Doria che è ricordato nelle iscrizioni gotiche sotto. Il Chiostro della chiesa fu costruito tra il 1308 e il 1310. Sulla piazza antistante la chiesa si aprivano le logge dei palazzi di Branca Doria, Domenicaccio Doria e Lamba Doria.
A fianco del Duomo nel 1284 iniziarono i lavori di costruzione del Palazzo del Comune che nel 1339 verrà chiamato “Ducale” in quanto sede del primo Doge di Genova: Simon Boccanegra. La Torre del Popolo, detta anche Torre Grimaldina, venne costruita insieme al palazzo. La Torre prima fu usata a scopi difensivi, poi fu usata come prigione. Nella torre c'erano anche delle campane che venivano fatte suonare in occasioni particolari.
Nel XII secolo fu fondata la Chiesa della SS. Annunziata del Vastato, fuori dalle mura sullo spiazzo del Vastato. In seguito fu ricostruita nel XVI secolo in forme barocche e in seguito la facciata modificata da Carlo Barabino in stile neoclassico. Prima era isolata, in seguito collegata a via Balbi e nel 1700 con la creazione di via Nuovissima (ora Cairoli) collegata a via Nuova.
Nel corso del XIII secolo fu completata la facciata della Chiesa di S. Stefano con la facciata in pietra nera e marmo bianco, con sopra il rosone una splendida bifora con all'interno altre due bifore. Mentre nel XIV secolo viene innalzato il campanile con quadrifore e pentafore negli ordini superiori.
Nell'attuale zona del promontorio di S. Benigno, già nel 1218 esisteva un antico faro noto col nome di Capo di Faro.
Alla fine del Duecento si costruiva il palazzo di Lamda Doria con un'ampia loggia al piano terreno e un triplice ordine di quadrifore. Il palazzo è stato successivamente restaurato (piazza S.Matteo).

Maestro Daniele